Il titolo c'entra poco ma lo vedremo dopo. Prima di iniziare, lasciatemi però chiarire una cosa
relativamente alle mie convinzioni sulla faccenda dell'omicidio di Osama Bin Laden giusto per evitare che, come successo
nell'ultimo post di Yoss,
mi debba trovare in compagnia di Manifesto, Peacereporter e complottardi vari.
Come sapete io sono convinto che gli USA fossero nelle condizioni di uccidere Bin Laden da tempo e
che aspettassero solo il momento giusto per farlo. Con "giusto" intendo il momento in cui fosse
massima la resa in termini mediatici/politici stante il fatto che ritengo che Bin Laden non
contasse più nulla in Al Qaeda e non fosse più un pericolo diretto.
Questo, però, non significa che il presidente USA potesse alzarsi la mattina e dire "Fatemi fuori
Bin Laden oggi pomeriggio tra le 2 e le 3 PM, che ho una inaugurazione e voglio fare scena".
Una operazione come quella portata a termine richiede tempo per essere messa in atto ma stiamo parlando
solo dell'atto pratico. Il resto era, a mio avviso, pronto da tempo essenzialmente perché ritengo che
l'omicidio di Bin Laden fosse tenuto in caldo dai Pakistani.
Personalmente ritengo che i SEALs e gli USA abbiano la capacità di portare a termine una operazione di
questo genere anche senza appoggio del governo locale ma, guardando le reazioni e soprattutto il
comportamento tenuto dal Pakistan in queste ore, non mi sembra affatto che siano stati colti di sorpresa
o che la cosa gli abbia fatto particolarmente dispiacere. Non dimentichiamoci che si tratta
dell'infiltrazione di un corpo speciale in assetto di guerra all'interno dei confini di uno stato
sovrano allo scopo di commettere un omicidio premeditato. Mica bau bau micio micio...
Quindi, resto della mia idea: Obama ha deciso di dare il via a questa operazione perché, da un lato
gli garantirà la rielezione e dall'altro permette agli USA di ritirarsi dalla zona dicendo "Ehmbé, che
avete da dire? Siamo venuti per pigliare Bin Laden, lo abbiamo fatto e adesso ce ne andiamo."
Troppo semplice? Certo, ma questa spiegazione è rivolta al popolo americano mica al mondo. E per il
popolo americano è più che sufficiente a creare la scusa per un ritiro non inglorioso.
Conosco l'obiezione: "ma se le cose stanno così perché non l'ha giocata Bush questa carta?"
E io rispondo: "Siete sicuri che i repubblicani volessero questo mandato presidenziale?"
Bush era al secondo mandato e non poteva essere rieletto, percui non gliene poteva fregare di meno.
Anzi, se l'operazione fosse andata male sarebbe stata un'altra vaccata sul suo conto.
I repubblicani sapevano bene in che disastro si trovasse l'economia USA e a quali sacrifici si dovesse
andare incontro per uscirne e, a mio avviso, hanno lasciato il cerino in mano a uno che per vincere
le elezioni ha dovuto fare promesse a cui non credo credesse nemmeno lui. Senza accorgersi che, forse,
le avrebbe vinte lo stesso perché gli avversari volevano perderle.
E questo vale, a mio modesto parere, anche per il prossimo mandato che sarà ancora più duro di questo:
non è un caso che i repubblicani stiano lasciando la visibilità del partito in mano a sciroccati come
quelli dei Tea Party della Palin o a fissati impresentabili come Trump.
E Obama ci sta cascando di nuovo.
Certo, anche il popolo americano ci mette del suo: probabilmente senza l'uccisione di Bin Laden i
repubblicani si sarebbero cuccati lo stesso il prossimo mandato, pur non volendolo, e si sarebbero
trovati come presidente chi: Trump? La Palin?
Meglio non pensarci...
A questo punto torniamo al titolo: chi sono gli Obamiti?
Sono le persone che in questo momento stanno facendo i salti mortali (o le talpe) per non vedere ciò
che ha fatto Obama alla luce dei canoni che solitamente usano per dare giudizi in casi come questi.
Obama è premio Nobel per la pace. Obama è quello della svolta nei rapporti con i paesi islamici. Obama
è quello della strategia della mano tesa. Obama non è guerrafondaio come Bush. Obama è "di colore".
Obama non è un ricco petroliere con una amministrazione formata da gente piena di conflitti di interesse.
Già. Però...
Però ha ordinato l'omicidio di un uomo senza processo, a mezzo di forze speciali infiltrate senza formale
permesso in un paese straniero.
E, per me, ha fatto il suo mestiere.
Però, per far questo, ha probabilmente usato le informazioni ottenute con le torture della Guantanamo di Bush.
E, per me, ha fatto il suo mestiere.
Però, si accompagna spesso con Mr Facebook che detiene il più completo database di relazioni e informazioni
personali della terra.
E, per me, fa il suo mestiere.
Cari Obamiti, il presidente USA non è dei vostri. E la mano tesa serve a dare una sberla.
Thursday, May 5, 2011
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@Anonimo il cui commento, che NON pubblico, inizia con:
ReplyDelete"Caro Eugenio Mastroviti,"
io NON sono Eugenio Mastroviti, percui le tue questioni con lui le vai a trattare con lui sul suo blog.