Sunday, October 31, 2010

Il Camillus

Commentando qua e là per la rete mi è capitato di accennare al mio Camillus e siccome alcuni mi hanno chiesto chi o cosa fosse ho deciso di scrivere questo post.

Il Camillus, nonostante il nome, non è un essere umano né un parroco della bassa emiliana. Si tratta dell'oggetto che vedete raffigurato qui a fianco e, sebbene sia per me un buon amico, non è propriamente colui con cui passare una serata di conversazione.

Per chi fosse interessato alla storia di questo coltello rimando a Wikipedia e alle innumerevoli pagine presenti in rete che ne trattano vita, morte e miracoli.

Per quanto mi riguarda il Camillus è stato ed è tuttora un compagno di avventure. Risiede silente nel mio comodino ma è sempre pronto ad uscirne per aiutarmi in una nuova esperienza o per ricordarmene una passata.

Dovete sapere che fin da bambino (intendo a partire da circa 4 anni) ho avuto la passione per i boschi e quello che oggi passa sotto il nome di trekking. Mio nonno mi portava con sé per brughiere, boscaglie, colline e montagne in un crescendo di avventure e scoperte che integravano in modo non convenzionale l'istruzione che ricevevo a scuola.

Il termine "non convenzionale" non è messo a caso: a 5 anni il nonno mi ha insegnato a lanciare il suo pugnale, tarando abilmente i giri e la forza in modo che si conficcasse di punta al variare della distanza del bersaglio. L'anno prima mi aveva costruito un arco ricurvo che rinnovava per aumentarne la forza al crescere della mia. Capite che non erano propriamente giochi...

Visto alla luce del pensiero mainstream di oggi che vede i bambini come esseri da tutelare al punto da tenerli costantemente sotto una campana di vetro e che, per questo, si stanno trasformando in una generazione di incapaci piagnoni capaci di smarrirsi anche nelle loro scarpe, probabilmente mio nonno sarebbe stato denunciato ed arrestato all'istante.

Io, invece, lo ricordo come una figura fondamentale per la mia crescita e gli sarò sempre grato per il tempo che ha saputo e voluto dedicarmi. Tempo che trova la sua evidenza in molto di ciò che sono come persona. Questo post è anche in suo ricordo perché dopodomani sarebbe stato il suo novantaquattresimo compleanno. Si, era nato il giorno dei morti e ci scherzava spesso soprattutto perché di nome faceva Mansueto.

Ma torniamo a noi ed al Camillus. L'esperienza fatta con il nonno e poi da solo mi ha sempre consigliato che per boschi e montagne non si va senza un buon coltello. Servono anche altre cose, ovviamente, ma la lama è una di queste. Così, nel tempo, ho selezionato i miei affilati compagni di avventura e il primo di essi è stato proprio il Camillus. Me ne sono innamorato vedendolo appeso allo spallaccio sinistro di un soldato in una foto su "Corpi d'elite" e mi sono detto: ecco quello che cerco. Ho avuto la fortuna di trovarlo e, da allora, mi accompagna in ogni escursione di un certo livello.

Il fatto che l'escursione debba essere "di un certo livello" è chiaramente perché non è che potete andare a fare una passeggiata nel parco con appeso alla cintura un oggetto del genere. Certo, esiste il paradosso che, se avete con voi una anguria, potete andare in spiaggia tra la gente con un coltello grande il triplo perdipiù acquistato in un supermercato e senza dover mostrare documenti. Ma tant'è, se devo fare qualcosa di leggero preferisco un oggetto meno evidente e, allo scopo, ho un ripiegabile Cold Steel che, pur non facendo scena, non è comunque una lama da poco.

Ecco qua, spero di aver soddisfatto la vostra curiosità e finisco con una osservazione: avere un buon coltello con sé e saperlo usare può essere utile molto più spesso di quanto possiate immaginare ma non pensate di poterlo usare come arma da difesa. Come ho già scritto nei miei post sulla difesa abitativa il coltello è l'ultima arma che insegnano ad usare nei corpi speciali proprio perché è la più difficile da usare.

E se lo è per un SEAL, immaginate per voi...

Friday, October 22, 2010

Auto blu

Ci sono cose che fatico a capire. Forse perché IO sono diversamente cretino o forse perché ESSE sono proprio cretine, boh... non so.

Comunque, la notizia è di ieri: il ministro Brunetta presenta a Senato e Camera il monitoraggio che ha disposto per effettuare il censimento delle cosiddette auto blu cioè le vetture che le varie amministrazioni hanno in dotazione.

Ora, a parte il fatto che già mi sembra assurdo che sia necessario fare un censimento visto che qualcuno le avrà comprate e, per inciso, questo qualcuno dovrebbe anche sapere a chi le ha date in uso, quello che stupisce è che:
Sono state invitate a partecipare 9.227 amministrazioni centrali e locali. Di queste hanno risposto in 5.570 (1.190 delle quali non hanno auto registrate al PRA).
Come? Scusi? Ho capito bene?

Il ministro competente invita le amministrazioni a fornirgli dei dati e il 40% di esse se ne frega e non risponde?

Chiunque abbia una attività in proprio, ma anche no, sa bene a cosa si va incontro se non si risponde alle richieste di uno degli enti statali o meno che abbiano diritto a fare tali richieste (e anche quando non ce l'hanno spesso è meglio rispondere...).

Brunetta, qualche calcio in culo ben assestato no?

Se, allo scopo, servissero piedi credo che ne troverebbe quanti ne vuole...

Saturday, October 9, 2010

Iran e Vaticano

Mariaaaa... alza un po' la radio che voglio sentire.
L'esigenza di "una stretta cooperazione" tra la Repubblica islamica dell'Iran e il Vaticano in difesa delle religioni monoteistiche contro il secolarismo che si diffonde nel mondo è stata sottolineata in un messaggio del presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, al Papa.
Ma vadavialcul...

P.S. non scherzo: è una notizia vera Ahmadinejad al Papa, difendiamo religione

Gli ignoranti

Maestro, come si conserva il sapere?
Tramandandolo attraverso l'insegnamento.
Quindi io sarei il suo backup?
Non esageriamo. Un backup è una copia completa dell'originale. In te c'è, forse, il contenuto del mio mignolo del piede.
Grazie, sempre molto gentile...
Non prendere per offese ciò che sono invece insegnamenti. Se non ti spronassi continuamente mettendoti di fronte alla tua ignoranza non avresti la costanza per continuare.
Invece così mi viene voglia di mandarla a...
Non ti permettere. Sai a cosa vai incontro se non completi il tuo ciclo di studi.
Si, si, lo so. Ma torniamo a noi: come è arrivato fino a lei il sapere?
Vedi, si tende a pensare che nel corso della storia la cultura sia additiva. Una nuova conoscenza si sommerebbe alle precedenti in un continuo che cresce sempre più. In realtà la conoscenza ha subito dei momenti di arresto se non veri e propri regressi.
Oh bella. Vuole dirmi che ad un tratto tutti si sono dimenticati di qualcosa che sapevano?
Beh, se ci pensi non è così sorprendente in società che tramandavano il sapere per via orale. O, in tempi più recenti, attraverso biblioteche uniche ed irripetibili. Quando una di queste andava a fuoco si perdeva tutto il sapere in essa custodito.
Caspita. E poi cosa succedeva?
Succedeva che si dovesse tornare da capo. A tal proposito vorrei raccontarti la storia di Jean Marie Default.
Chi?
Jean Marie Default, un matematico le cui teorie sono giunte ai nostri giorni in modo molto incompleto proprio perché l'abbazia in cui lavorò andò a fuoco dopo la sua morte causando la perdita di tutto il suo lavoro.
Sai che perdita...
Una grandissima perdita. Da quel poco che sappiamo aveva sviluppato la teoria della luna storta che, per le conoscenze dell'epoca, era assolutamente rivoluzionaria.
Ma di questo ti parlerò dopo. Dunque, devi sapere che Jean Marie Default era un Abate...
Coltivava pere?
A volte vorrei... lasciamo perdere. Dicevo, Jean Marie Default era l'Abate dell'abbazia di Quantum-Leap. L'abbazia sorgeva sulle terre di Lord Sinclair, un signorotto tracotante ma, a suo modo, geniale che spesso entrava in conflitto con padre Default. Questi conflitti, peraltro per questioni banali, divennero sempre più frequenti finché, un giorno, un frate osò dire che l'Abate era più ferrato di Lord Sinclair nel calcolo computazionale.
Esistevano già i computer?
Certo, e andavano a carbonella. Ti sembra una domanda intelligente? O vuoi dirmi che non ti ricordi cosa sia il calcolo computazionale?
No no, lo ricordo, lo ricordo... vada avanti, la prego...
Lord Sinclair si offese e assoldò un famigerato bandito dell'epoca affinché il giorno di Natale del 1024 k.b. uccidesse il figlio segreto dell'Abate, Vic, 20 anni proprio quel giorno.
Urca, e poi?
Di tale bandito, che si faceva chiamare Spectrum, si conosce poco. Si sa, invece, con certezza che a salvare il figliolo fu l'intervento della madre, Lady Ada Lovelace, che, con la sua avvenenza, riuscì a conquistare la fiducia e i servigi del vecchio Commodoro di corte.
C'è pure il Commodoro...
Esatto. Nonostante i suoi 64 anni, il Commodoro riunì la sua vecchia ciurma, i Nerds di Cupertino, e, grazie al loro aiuto, liberò il giovane Vic.
Figo... e come è finita?
É finita che, dopo un po' di tempo, arrivò il Signore dei Cancelli e tutto cambiò. Se per il meglio o per il peggio, non lo si è capito nemmeno oggi ma si sa che la ciurma del Commodoro si trovò un nuovo capo, un tizio anche lui di Cupertino famoso per aver addentato una mela a strisce.
Newton...
Newton?
Si, quello che... ah no. Ha ragione, Newton è quello a cui cadde in testa.
Comunque, come dicevo, tempo dopo la morte di Jean Marie Default l'abbazia andò a fuoco e con essa tutti i manoscritti dell'Abate. Si credeva di aver perso tutto il suo lavoro, compresa la famosa teoria della luna storta.
Invece?
Invece, un matematico rivale dell'Abate, di nome Erik Setup, aveva una copia privata di alcuni dei suoi scritti su cui stava lavorando per confutarne le tesi. Con l'aiuto fondamentale di una archivista francese, Madame De Recovery, riuscì a riportare alla luce parte del lavoro di Default che ora è conservato presso il museo Ultrium di Ulm.
C'è anche la famosa teoria?
Esattamente.
E di cosa tratta? Sono curioso...
La formulazione non è completa ma pare fosse uno dei primi tentativi per trovare una spiegazione al fatto che, mano a mano che la luna passa dalla fase piena a quella nuova, oltre a diventare una falce si inclini.
Si inclina?
Quando la luna non è piena la punta superiore è allineata con quella inferiore?
Beh, no. Accidenti non ci avevo mai fatto caso...
Appunto. Inoltre questa teoria sembra sia alla base del detto usato ancora oggi per indicare una persona di malumore. Non si dice forse che "ha la luna storta"?
È vero, ma cosa c'entra l'Abate e la sua teoria?
All'epoca la notte era buia non essendoci altra fonte di luce che lanterne, torce e fuochi. Viaggiare o lavorare di notte era difficile. Quando la luna era piena, però, si poteva contare su questa fonte luminosa che rendeva il tutto più facile. Ovviamente, mano a mano che la luna usciva dalla fase piena, tale luce veniva meno e questo non piaceva alla gente che diventava di malumore. Da qui la "luna storta".
Ohhh... questa è una delle sue migliori lezioni.
La vera lezione la imparerai quando andrai in camera tua e farai alcune ricerche sui personaggi di questa storia.
Sento che c'è la fregatura...
Esatto. Scoprirai quanto è facile darla a bere agli ignoranti e quanto pericoloso sia esserlo.
Lo sapevo... mi ha preso per il culo un'altra volta.

P.S. grazie a Uriel per aver inventato il matematico Jean Marie Default.

Tuesday, October 5, 2010

Sputnik

Italia, 1957, tinello.

Mariaaaa... picchia un po' contro il muro dei vicini che è da ieri che rompono i coglioni con sto bip-bip.
Come dici?
Sono i russi che hanno spedito in orbita un satellite? Lo sputnik? Pure li vanno a rompere i coglioni?
Ma vadavialcul...