Wednesday, July 21, 2010

Amor di patria

È oramai prassi consolidata che un politico in visita all'estero spari a zero sul governo in carica in patria, descrivendo quest'ultima come il peggiore dei bordelli.
Vale per qualunque colore sia al governo, anche se i livelli raggiunti quando premier è Berlusconi sono difficilmente eguagliabili.

Perché vi racconto ciò?

Beh, perché esiste un articolo del nostro codice penale che si intitola così:
Art. 269 : Attività antinazionale del cittadino all'estero
e recita:
Il cittadino che, fuori dal territorio dello Stato italiano, diffonde o comunica voci o notizie false, esagerate o tendenziose sulle condizioni interne dello Stato, per modo da menomare il credito o il prestigio dello Stato all'estero o svolge comunque un'attività tale da recare nocumento agli interessi nazionali è punito con la reclusione non inferiore a cinque anni.
Perdipiù si tratta di un reato configurato come delitto, di competenza della Corte di Assise e procedibile su autorizzazione del Ministro per la Giustizia, con arresto obbligatorio e fermo consentito.

Se lo facessero rispettare... come dice sempre Uriel? I militari possono allestire un campo adibito a carcere per 10.000 persone in pochissimo tempo.

Non incominciate a scaldarvi: l'articolo è stato abrogato con apposita legge.

Indovinate da chi?

P.S. se il cittadino fosse stato un giornalista non sarebbe stato anche questo un bavaglio alla stampa? Ah, già. Non l'ha introdotto Berlusconi quindi non frega niente a nessuno.

PP.SS. a gentile richiesta metto la risposta alla mia domanda.
Fu abrogato con legge 24 febbraio 2006, n. 85 "Modifiche al codice penale in materia di reati di opinione"

Firmatari
Ciampi, Presidente della Repubblica
Berlusconi, Presidente del Consiglio dei Ministri
Visto, il Guardasigilli: Castelli

Lavori preparatori
Camera dei deputati (atto n. 5490):
Presentato dall’on. Lussana il 15 dicembre 2004.
Assegnato alla II commissione (Giustizia), in sede referente, il 19 gennaio 2005 con parere della commissione I.
Esaminato dalla II commissione l’8 e il 22 febbraio 2005; 22 marzo 2005; 30 e 31 maggio 2005; 16-21-22 e 23 giugno 2005.
Esaminato in aula il 27 giugno 2005 e approvato il 6 luglio 2005.
Senato della Repubblica (atto n. 3538):
Assegnato alla 2ª commissione (Giustizia), in sede referente, il 12 luglio 2005 con parere della commissione 1ª.
Esaminato dalla 2ª commissione il 10-23 e 29 novembre 2005; 20 e 23 dicembre 2005; 11 gennaio 2006.
Esaminato in aula il 24 gennaio 2006 e approvato il 25 gennaio 2006.

4 comments:

  1. bella questa, non la sapevo.

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  2. Ma no, Late, non hai capito, era una subdola manovra per far sì che quelli della Lega potessero dire qualsiasi cosa contro l'Italia al di fuori dei confini nazionali; mentre per i retti e sani uomini della sinistra o del centro sinistra o del centrosinistra o del centro-sinistra o del cen-tro-si-ni-stra non occorreva, perchè le loro sono sempre, solo e unicamente "critiche costruttive" nel solco della tradizione che va da Gramsci (mi sa che è ancora possibile citarlo, non so, dovrei controllare), allo "spirito del Lingotto".

    Cordialità

    Attila

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  3. @Attila

    Chissà perché ma quando sento parlare di "spirito del lingotto" mi viene in mente l'Avvocato Agnelli che appare a Veltroni vestito da fantasma...

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  4. Ammè "spirito del lingotto" fa venire in mente Paperon de' Paperoni.

    rdv

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