Bene, in Italia scordatevi la difesa abitativa.
Non perché non sia possibile metterla in atto, ma perché qualunque cosa facciate voi finirete per essere il criminale e lui (o loro) la vittima.
La cronaca è piena di persone finite sotto inchiesta con accuse pesanti (omicidio volontario) la cui unica colpa è stata quella di difendersi e che vengono giudicate con il senno di poi.
Certo, il giorno dopo è facile stabilire che quella che brandiva il figuro che ti è saltato in camera sfondando la finestra alle tre di notte era una pistola giocattolo, ma tu, che in quel momento sai esserci tua figlia addormentata nella stanza accanto, cosa ne sai? Aspetti di avere ben chiara la situazione perdendo l'unico vantaggio che ti è rimasto e, cioè, l'effetto sorpresa?
Tutti froci con il culo degli altri, vero?
Personalmente ho una mia idea al riguardo ed è molto semplice:
se uno entra in una tua proprietà con effrazione si dovrebbe applicare sempre la legittima difesa, qualunque azione tu metta in atto per difendere te, la tua famiglia e i tuoi averiEntrare con effrazione significa che non si possa sostenere che il malvivente sia entrato per sbaglio o per caso: se mi sfonda la finestra sa cosa sta facendo e, quindi, se ne assume la responsabilità. Se dall'altra parte trova un Mossberg a pallettoni, beh... sono i rischi del mestiere.
Terminata questa doverosa premessa, passiamo al dunque. Che fare?
La prima cosa che viene in mente, di solito, è di procurarsi un arma. Generalmente è una pistola e, altrettanto generalmente, finisce dimenticata nel cassetto del comodino tra preservativi, medicinali vari e occhiali da lettura, spesso senza aver sparato un colpo.
Avere un arma in casa implica aver ben chiaro che:
- dovete essere determinati e preparati psicologicamente ad usarla contro un essere umano. Se non lo siete lasciate stare, trasformereste solo un ladro in un ladro armato di pistola, la vostra;
- il ladro è ben sveglio quando vi aggredisce, voi no. Questo significa che se non vi siete addestrati al maneggio e non vi tenete in allenamento probabilmente sgancerete il caricatore invece di togliere la sicura, trovandovi i colpi tra le pantofole e in mano una pistola che non spara. Non contate sul colpo in canna: la vostra arma ultimo grido della sicurezza non spara se il caricatore non è inserito;
- l'arma deve essere pronta all'uso, il che significa carica e a portata di mano. Se per raggiungerla dovete aprire una cassaforte a combinazione dopo aver tolto un quadro e cercato una chiave nell'anfratto segreto dell'armadio altrimenti i bambini possono trovarla e farsi del male, lasciate perdere;
Il perché di questa scelta è presto detto:
- il fucile a pompa è a prova di idiota. Non per offendere ma lo siamo tutti se svegliati di soprassalto alle tre di notte. A meno che uno non sia un SEAL o SAS o simili;
- la munizione spezzata, sviluppando una rosata, ha il vantaggio di colpire il bersaglio anche se la mira non è precisa. Non crediate che perché le distanze in casa sono brevi sia facile colpire qualcosa con una pistola: solo nei telefilm colpiscono a 50 metri con un revolver dalla canna di due pollici;
- i primi colpi a bassa letalità tolgono un bel po' di remore a tirare il grilletto. Sapete, non è facile pensare di sparare a qualcuno con una 44 magnum da 5 metri sapendo che se lo si centra non ne resta poi molto.
- un aspetto da non trascurare è la deterrenza: un ladro si aspetta di trovarsi di fronte
un padre di famiglia con in mano la sua brava pistola. Vedere uno in pigiama che imbraccia
un Mossberg calibro 12 con calciolo scheletrato e portacartucce di riserva esterno in cui siano
ben visibili munizioni magnum beh... fa un certo effetto!
Una cosetta tipo questa (ma un po' più accessoriata):
Quindi lasciate perdere i coltelli da cucina e munitevi di spazzettone.
Per questa volta mi fermo qui. In un prossimo post vedremo gli aspetti relativi a come prepararsi ad un evento di questo genere e alcuni trucchi da conoscere su come comportarsi e su come configurare i propri impianti di difesa e allarme.
A me sono entrati in casa due volte: una stavamo dormendo e l'altra sono scappati quando sono rientrato. È andata bene perché non ci è successo niente.
ReplyDeletePer un po' di tempo ho preso l'abitudine di dormire con un tonfa infilato di fianco al materasso. Un po' perché penso che le armi da fuoco siano una pessima soluzione se non si è più che esperti, un po' perché se reagisci è colpa tua, un po' perché tanto la polizia se ne sbatte i santissimi, la mia idea è che con un tonfa puoi infliggere un bel po' di danni ma tutto sommato il tipo ha comunque una via di fuga.
Tanto non gli farebbero niente comunque anche se lo prendessero, meglio lasciargli un po' di ossa rotte e qualche bel taglio in faccia :-)
@Tommy
ReplyDeleteIl problema delle armi bianche è che se la loro capacità invalidante è limitata ai soli tagli sono molto poco efficaci in una collutazione.
Certo, se gli tagli la testa di netto con una Katana stile "ne resterà uno solo" le cose cambiano, ma una coltellata non ferma un malintenzionato (se non viene data da un professionista, ovviamente).
Se però l'arma da taglio possiede anche la capacità di colpire e spaccare ossa (vuoi per il peso o per mezzo del fodero) le cose cambiano.
Il punto è, però, che il gioco non vale la candela: con una mazza da baseball ottieni lo stesso effetto ed è più difficile che ti contestino l'uso di un'arma per la tua difesa.
P.S. nel comodino ho un Camillus Marine Corp. Lo uso come tagliacarte...
Sì infatti tenevo un tonfa, non un coltello :-) I tagli erano riferiti al fatto che probabilmente colpendo in faccia con il tonfa è probabile procurare anche dei tagli (oltre a sicuri danni alle ossa).
ReplyDeleteIl tonfa mi piace perché fa un sacco male, lo puoi usare sulla media distanza e a distanza ravvicinata e perché fa un sacco male anche quando non è letale :-)
@Tommy
ReplyDeleteHai ragione, mi sono lasciato trasportare dalla mia passione per le armi bianche e quando hai detto "tonfa" non ho pensato al manganello ma alla spada tonfa che è fatta nello stesso modo ma ha la lama al posto della parte lunga.
un tondino di ferro da un metro? o un tubo di acciaio da mezzo pollice?
ReplyDeletesul discorso generale sono d'accordo con te.
purtroppo in italia è presente una certa cultura per cui il delinquente che ti entra in casa è una povera vittima della società che è spinto a tali gesti dalla necessità, quindi se reagisci per difendere casa tua o la tua famiglia, come dire...sei un porco capitalista!
Trovo veramente spaventoso uno stato che, da un lato mette fuori i delinquenti e dall'altro ti impedisce perfino di difenderti in maniera adeguata. Secondo questa logica delirante ed inumana nel momento in cui io sono aggredito dovrei preoccuparmi delle conseguenze penali del mio reagire! Autocastrazione ideologica.
La norma sulla legittima difesa era però stata già modificata nel 2006. Secondo te ci sarebbe bisogno di modificarla ancora?
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Politica/2006/01_Gennaio/24/difesa.shtml
@leftheleft
ReplyDeleteIl problema non è tanto la legge, ma chi la deve applicare. Se la legge lascia margini di discrezionalità al giudice o al PM non è difficile trovare quello che la pensa nel modo che hai descritto. E sono dolori.
Non dico che i giudici non abbiano il diritto a spazi di discrezionalità, ma questo deve essere controbilanciato da una responsabilità diretta che li porti a pagare per i loro errori. E questo in Italia non c'è.
@leftheleft
ReplyDeleteun tondino di ferro da un metro? o un tubo di acciaio da mezzo pollice?
Troppo pesante. Il danno non lo fa la pesantezza del bastone, ma la sua velocità. E più è leggero più riesci a controllare il colpo, a brandeggiarlo e, soprattutto, a doppiarlo. Prova a dare due colpi di seguito con un tondino d'acciaio e poi con una canna di bambù, vedrai che differenza. Certo, se sei appostato dietro uno stipite e, al passare del ladro, gli dai una mazzata in testa allora le cose cambiano, ma in quel caso perché non una incudine? :-)
Io utilizzo una vanga corta. Una sorta di "vanga da trincea" che a insaputa di Rachel ho anche affilato ai bordi.
ReplyDeleteSi puo' usare sia di piatto, sia di taglio, e' maneggevole e robusta.
E fa male.
:-)
Sulle armi da fuoc, be', certo uno shotgun essendo un'arma concepita per "saturare", e' l'ideale a corta distanza e specie in un ambiente urbano.
Tuttavia, sono sempre contrario all'affidare le armi da fuoco in maniera arbitraria: all'americana per intenderci.
Se non le sai usare fanno solo piu' danni.
Un pirla che estrae una pistola in un supermercato per fermare una rapina e' forse piu' pericoloso del rapinatore stesso.
@Yoss
ReplyDeleteUn pirla che estrae una pistola in un supermercato per fermare una rapina e' forse piu' pericoloso del rapinatore stesso.
Infatti parlavo di difesa abitativa. Un conto è ciò che fai in casa tua, un altro il potersi portare dietro un'arma in luighi pubblici.
Lo sottolineo perché forse non sono stato abbastanza chiaro: sto parlando di difesa "abitativa" non difesa "personale".
Se uno fa il pirla in casa sua usando un'arma che non è capace di usare ne sopporta le conseguenze. Certo, potrebbe ammazzare la moglie o i figli ma mi viene l'orticaria ogni volta che penso ad uno stato che mi debba proteggere da me stesso.
Il pirla con un'arma in strada, invece, è un altro discorso perché li si tratta di proteggere altri dalla sua "pirlitudine".
Quanto alla possibilità di possedere un'arma da fuoco si potrebbe discutere per giorni. Come hai sottolineato il discriminante è il saperla usare, dato per scontato che la possibilità di porto sia concessa solo ai sani di mente (semplifico con questa espressione tutte le valutazioni necessarie per escludere che ne venga in possesso chi non deve).
Il punto è che per essere capaci di usare un arma occorre: addestramento da parte di un professionista, abilità al maneggio, esercizio continuo e possibilità di sparare regolarmente.
Questo per l'aspetto tecnico. Poi ci vuole l'aspetto tattico e, anche qui, occorre che un professionista ti insegni il come e il quando. Soprattutto "quando non usarla".
Se sommiamo tutte queste cose penso che lo scopettone sia ancora la cosa migliore.
mio padre mi raccontava che per tenere sotto controllo gli avvinazzati nel locale che gestiva in alta valle seriana usava tenere a portata di mano una stecca da biliardo segata circa a metà.l'ha usata una volta sola,poi si è sparsa la voce...
ReplyDelete@Mauro
ReplyDeleteE' molto efficace e, del resto, se hai mai visto come è fatto un bastone kali non è poi molto diverso.
Che ne pensi di un Fabarm Martial 11"? Prima cartuccia, salve. 2 non letali. Altre 2pallettoni
ReplyDeleteFermo restando che prima di poter pensare di avere una cosa del genere in casa occorre che cambino le leggi in Italia altrimenti se solo tocchi il malvivente finisci sotto processo, io eviterei la prima a salve. Di fatto non serve perché ti obbliga a sparare un colpo inutile perdendo l'effetto sorpresa. Il fatto di poter spaventare con esso il ladruncolo e farlo scappare, a mio avviso, è un gioco che non vale la candela. Il rischio è che il ladro prenda il primo colpo per vero, ma mancato, e risponda al fuoco e, in questo modo, tu hai perso il vantaggio del primo colpo.
DeleteDirei le prime tre non letali e le ultime pesanti. Se poi credi proprio che il tizio che affronti sia un ladruncolo puoi sempre sparare la prima non letale lontano dall'obiettivo.