Mettetevi comodi o cambiate canale perché questo non è un post come gli altri.
Questa sera non ho voglia di scrivere nascosto dietro la maschera di uno dei
personaggi che sono solito usare. Quello che leggerete, e che non so ancora cosa
sarà, sono io e ciò che mi passa per la mente. Ho come compagno un bicchiere di
Glenfiddich invecchiato 18 anni e come colonna sonora la pioggia che batte sul vetro
dell'abbaino.
So cosa state pensando, compagni di zingarate. Probabilmente se leggessi queste cose
sul blog di qualcuno lo aggiungerei alla lista dei possibili bersagli. Ma non mi importa.
Se non vi va di starmi a sentire, saltate questo post che tanto, dal prossimo, torno quello
di sempre.
In realtà quello di sempre sono comunque io ma questa sera ho voglia di metterci la
faccia. Penso di doverlo alle persone incredibili che ho conosciuto tramite questo mezzo
e che non smettono mai di sorprendermi con la loro unicità.
La sera è un rituale che si svolge secondo un copione collaudato e mettere a letto
le bimbe ne fa parte. Dovrebbe essere oramai una routine senza nulla di particolarmente
emozionante ma non è così.
Metto a letto la piccola. Ha undici mesi ed è nata con il sole dentro e il sorriso
incollato al visino. Mentre le canto la ninna preferita vedo i suoi grandi occhi neri
chiudersi poco a poco e sento il suo respiro scivolare lentamente nel vellutato ritmo
del sonno. Non resta molto altro da fare se non adagiare quel fagottino caldo nel suo
lettino e sentirlo mugugnare mentre cerca la posizione migliore.
Poi viene il turno della grande. Mi sembra ieri che in sala parto ascoltavo il suo
primo vagito ed ora ha quasi cinque anni. La velocità con cui cresce è incredibile e mi
lascia con la lingua di fuori mentre cerco di arrancare per stare al suo fianco chiedendomi
se siamo noi a correre o se non sia, piuttosto, il futuro che ci viene addosso.
Nonostante tutto, però, vuole ancora che il suo papà le racconti una fiaba. Quelle canoniche sono
state fin troppo ripetute quindi non mi resta che esercitare la fantasia. Così finisce
che, spesso, la fiaba venga inventata insieme e popolata da personaggi un po' strambi
come il sempre ubriaco mago Merlot.
Vi chiederete il perché di un post come questo. Non lo so. Ma in questo momento penso
che un uomo non possa chiedere nulla di più alla vita.
Thursday, November 18, 2010
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Magari avessi avuto un padre come te.
ReplyDeleteUno che e' anche un grande Maestro.
;-)
@Yoss
ReplyDeleteGrazie, Yoss.
Spero che un giorno le mie figlie possano pensare lo stesso di me. Ma, in fondo, quello che conta è il risultato e, al pensiero di questa responsabilità, mi tremano le gambe.
In ogni caso non ci rinuncerei mai.
I figli sono un catch 22.
ReplyDeleterdv
@rdv
ReplyDeleteOltre ad esserlo di loro, hanno il potere di trasformare molte delle tue situazioni in catch 22.
un poeta, con un camillus pronto alla bisogna, ma un poeta.
ReplyDelete@leftheleft
ReplyDeleteOvviamente il comodino dove risiede il Camillus è a prova di bimbe...
@ LateThink
ReplyDeletenon lo dubitavo assolutamente.
La ninna nanna preferita da mia figlia è, dalla sua nascita, Patience dei G'n'R... la Dolce Metà non ne può più di Hard Rock per casa e di sentire piangere la Piccolina ogni volta che cerca di farle ascoltare Cesaria Evora. Così ha dovuto imparare a fischiare l'intro anche lei.
ReplyDeleteCordialità
Attila
@Attila
ReplyDeleteBeh, le è andata bene. Pensa se avesse dovuto suonarle l'assolo di Slash...
Gran bel post; quasi capace di farmi rimpiangere per un istante che non avrò mai tutto ciò.
ReplyDeleteDa applausi. Riesco a vedere quella tranquilla felicità che ogni tanto si prova dopo aver raggiunto dei traguardi importanti.
ReplyDeleteTremano SEMPRE le gambe quando ci penserai e temo che anche quando quelli che ora sono frugoletti andranno via di casa ti tremeranno lo stesso le gambe per le responsabilita' che non hai piu' anche se a quel punto farai la faccia e gli dirai "cazzi tuoi" per le cavolate che combinano... (salvo poi aiutarli in qualche modo se vorranno)
ReplyDeleteIo i miei Opinel (per quello che mi servono van ancora bene) ce li ho sempre in tasca e difficilmente qualcuno mette le mani dentro le mie tasche :D
Comunque, non so come chiamarlo ma la mia piccolina s'e' addormentata ascoltando gli assoli di chitarra di Villa-Lobos...
Chaotic Alea
Bel post. E complimenti per tutto. Scrittura, soddisfazioni, Camillus e Maestro.
ReplyDeleteLa felicità è bella, sia la propria che quella altrui. Ed oltre al senso di pace è anche una soddisfazione estetica leggere il racconto di questa bellezza.
@lamb-O, URNO1, Chaotic Alea, kissakie
ReplyDeleteGrazie.
Sapete, io credo che il problema più grosso di molti che popolano la nostra strana società e che non sappiano più dare il giusto valore a ciò che li circonda.
Sembra che guardino tutti attraverso un binocolo per cercare lontano ciò che, se abbassassero lo sguardo un pochino, potrebbero vedere ad occhio nudo.
Io sono convinto che la nostra vita sia piena di tante piccole cose meravigliose che però spesso non notiamo perché l'abitudine ce le ha rese scontate.
Ma non lo sono.