In altre parole due occhi vedono meglio di uno.
Prendo spunto da una cosetta da nulla generata da
questo post
di Yoss per parlare ancora di analisi delle informazioni e senno di poi.
Nel post, che vi invito a leggere soprattutto se siete appassionati di storia, si parla del piccolo
esercito mandato dagli inglesi in Francia a supporto delle sue difese contro l'avanzata dei crucchi.
Da notare che la cosa era resa possibile dalla stipula dell'Entente Cordiale con il
quale, nel 1904, si poneva fine a quasi un millennio di guerre fra le due nazioni.
Al comando di tale esercito era il Field Marshal Sir John French.
Quando ho letto il post la prima cosa che mi è balzata all'occhio è stata il fine umorismo britannico:
dopo mille anni di guerra e una storica pace mandano in Francia delle truppe a difesa dei francesi
stessi e da chi le fanno comandare?
Da uno che si chiama French.
Dopo aver riso come un cretino, l'ho scritto in un commento a Yoss e lui mi risponde che non ci aveva
fatto caso.
Questa è la classica situazione in cui l'intelligentone di turno che leggesse il post e i commenti
direbbe: "Come ha fatto Yoss a non farci caso? Era così evidente..."
Bravooooooo, hai vinto la bambola!
Sono capaci tutti di vedere l'evidenza dopo che qualcuno te la ha evidenziata.
Quello che emerge da questa storia è la dimostrazione che l'analisi delle informazioni non può e non deve esaurirsi
in un semplice processo di affinamento ma deve prevedere dei momenti in cui si riprendono i dati
grezzi, li si mette in mano ad un nuovo attore all'oscuro di tutto e lo si fa cominciare da capo.
Il motivo è evidente: come ho già detto in passato il contesto informativo è unico, non riproducibile
e personale. La stessa situazione e le stesse informazioni portano ad analisi diversissime se date
ad attori diversi. A patto, però, che tali attori non siano in contatto tra loro.
Quando si tende a valutare negativamente le conclusioni tratte in passato da un set di informazioni
occorre tenere presente questo: non sempre si ha il tempo o i mezzi o semplicemente una
diversificazione di analisti sufficiente a soddisfare il motto "due paia di occhi vedono meglio
di uno".
Quello che ci appare ovvio è spesso dovuto al fatto che, più semplicemente, siamo in un contesto
informativo diverso. Di fatto siamo una persona diversa che, pur agendo sugli stessi dati, giunge
a conclusioni diverse evidenziando cose diverse.
Da notare che se al nuovo attore consegno solo i dati grezzi, quello che ottengo è una analisi diversa.
Se lo metto a conoscenza anche dell'analisi fatta da altri, ottengo solo un affinamento di questa.
In conclusione non mi stupisce che ciò che a me è apparso ovvio non lo sia stato per Yoss che,
conoscendo la cura con cui prepara i suoi posts, ci sarà passato davanti molte volte. È una cosa
normale e fisiologica. Solo che è spesso sottovalutata perché i posteri tendono ad attribuire
un eventuale errore di analisi alle capacità dell'analista e non al vero responsabile che è la
mancata diversificazione e separazione degli attori analizzanti.
Certo che i Francesi... non avevano un ufficiale di nome, che so, Maurice Englandér?
Tuesday, September 7, 2010
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Come quando uno scrive una lettera la rilegge 20 volte, la stampa e vacca boia scopre l'errore...
ReplyDeleteUno non legge le parole veramente, ne coglie solo la similitudine con quello che sa che dovrebbero essere nel contesto dato.
Bel post.
@leftheleft
ReplyDeleteInfatti le stampanti sono il miglior correttore ortografico esistente.
:-)
Bello Late. Chapeu.
ReplyDeleteFra l'altro Nassim Talib sarebbe d'accordo con te e l'estrapolazione errata dei dati.
:-)
@Yoss
ReplyDeleteBeh, Taleb è uno di quelli che prima vengono ignorati pur dando loro ragione ("si, si, ha ragione ma...") poi, quando "shits happen", vengono esaltati da chi non ha avuto responsabilità decisionali e nascosti da chi le ha avute.
Se più gente avesse non solo letto, cosa che tanti hanno fatto, ma capito e tenuto conto nelle loro decisioni di ciò che è contenuto in "The Black Swan" riguardo alla teoria del rischio oggi, forse, non avremmo avuto la crisi in atto.
Non vorrei dire una cazzata e correggimi se sbaglio visto che sei sul posto: ricordo male o proprio David Cameron ha basato il suo programma su ciò che ha tratto dagli scritti di Taleb?
@Late
ReplyDeleteNon vorrei dire una cazzata e correggimi se sbaglio visto che sei sul posto: ricordo male o proprio David Cameron ha basato il suo programma su ciò che ha tratto dagli scritti di Taleb?
Sai che non lo so Late? Provero' a informarmi.
@Yoss
ReplyDeleteTi dirò, nemmeno io ricordo dove lo avevo letto, probabilmente in qualche articolo pre-elettorale che deve evermi colpito proprio perché non sono molti i politici disposti a citare "The black swan" in anticipo (più facile che lo facciano dopo per giustificare le loro cazzate, ma questa è un'altra storia).
Per caso sono andato adesso su Wikipedia per capire se il cognome fosse Talib (come scrivi tu) o Taleb (come ricordavo io) e scopro che la cosa di Cameron deve essere abbastanza risaputa visto che anche lì c'è scritto:
Among the people Taleb has influenced are the writer Malcolm Gladwell and the British Prime Minister David Cameron, who uses his black swan robustness idea as "intellectual ballast" for his program.