Sunday, April 18, 2010

Il genio della lampada

La piccola più grande ha quattro anni e vive ancora nel mondo delle fiabe. Per lei principi e principesse sono compagni di giochi e le problematiche classiste che ne derivano sono giustamente ancora lontane.

Così il bravo papà (io) ha comprato il DVD de "La principessa e il ranocchio" di Disney e ieri sera ce lo siamo visti tutti insieme sul divano di casa.

Mentre scorrevano le immagini e vedevo la bimba alzarsi a ballare sulle note del jazz di New Orleans (se vi piace il genere musicale, buttateci una occhiata) ripensavo a questo articolo sulla "censura" dei classici per l'infanzia a cura del governo di José Luis Zapatero.

Riassumo per chi non volesse leggere l'articolo della Stampa:
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L’iperfemminista ministero dell’Eguaglianza del premier socialista spagnolo José Luis Zapatero, insieme con il sindacato degli insegnanti Fete-Ugt, hanno lanciato «Educando nell’uguaglianza»: una crociata rosa in 42 mila opuscoli, distribuiti al corpo docente, che smonta la visione patriarcale della società trasmessa - sostengono - da queste favole da sempre «maschiliste».
Non solo: l’offensiva zapaterista propone, invece dei classici amati da tutti i bimbi di tutto il mondo, la novella «La principessa differente», la storia di una nuova eroina politicamente corretta.
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«Il nostro opuscolo vuole cercare favole non sessiste, visto che fiabe come quelle di Charles Perrault sono di solito piene di stereotipi. E quasi tutte collocano le donne e le bambine in una situazione passiva, in cui il protagonista, generalmente maschile, deve realizzare diverse imprese per salvarle», ha tuonato Laura Seara, direttrice dell’«Istituto della Donna»
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E Rosa Fontaiña, presidente della galiziana «Red de Mujeres», incalza: «Le novelle per pargoletti come quelle di Perrault devono essere ritirate, perché i racconti di principi azzurri che salvano le principesse sono sorpassati e contribuiscono a condizionare i più piccoli».
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Il ministero dell’Uguaglianza, diretto dalla beniamina di Zapatero, la 33enne Bibiana Aidó (che vuole tra l’altro introdurre, in tutte le università, obbligatoria, la nuova materia «Femminismo»), tira dritto. «Quando raccontiamo le fiabe, regaliamo parole, e le parole sono un alimento tanto importante come il cibo e il sonno - esordisce l’opuscolo socialista -. Le novelle sono anche loro parte della cultura e attraverso le loro avventure si trasmettono valori maschilisti».
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Lo so che siete curiosi: com'è «La principessa differente»? Cito sempre dall'articolo:
La fiaba esordisce così: «Non molto tempo fa c’era una principessa che si chiamava Alba Aurora, delicata ed amabile, ma anche molto agile e sportiva e a cui piaceva, tutti i sabati, scalare montagne o fare camping in spiaggia».
Anche qui c’è il principe azzurro, ma rimane al palo: un giorno bussa alla finestra di Alba Aurora, offrendole di riscattarla da un mago malvagio o da un orco enorme.
Io non ne conosco - è la risposta sprezzante -. Ma se così fosse, avrei trovato da sola il modo di liberarmene».
Il principe, tristissimo, se ne sta per andare, quando Alba Aurora gli propone di visitare la Muraglia Cinese in moto. Lui accetta entusiasta e la ragazza gli prende un braccio, lo fa ballare, lo abbraccia. Poi montano sul bolide «e diventarono buoni amici...».
Se crdete che siano invenzioni giornalistiche sappiate che anche io lo ho pensato ma non è così. Questo è il link al pdf dell'opuscolo, direttamente dal sito istituzionale:
http://www.educandoenigualdad.com/IMG/pdf/infantil_catalan_3.pdf
Andate a pagina 14 e ridete. O mettetevi a piangere. O lanciate un epiteto.

O chiedetevi, come ho fatto io guardando gli occhi sognanti di mia figlia: ma questi cosa hanno nella testa, le scimmie urlatrici?

3 comments:

  1. Innanzitutto il tag (vadavialcul) è meraviglioso.

    Di 'sti/ste beoti/e (uh! come sono politicamnete corretto!) in italia ce n'è una mole insopportabile.
    Per loro l'Essere Umano non esiste, è in'invenzione sociologica, destrutturabile e ricomponibile a piacimento.
    Le differenze uomo/donna sono "sovrastruture" definite dalla "struttura economica".

    Con questi presupposti si sono riempiti i gulag.

    E' poi dicono che uno si butta a destra

    P.S. non mi è mi è ancora passata la nausea per la vicenda Vianello.

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  2. @leftheleft
    Nemmeno a me è ancora passata, soprattutto dopo aver visto le immagini di Sandra Mondaini.
    Spero che qualcuno sia riuscito ad evitarle almeno questo.

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  3. @Late

    credo che nello stato fisico-psicologico in cui si trova, di queste cose non ne sia venuta a conoscenza.

    Io poi penso a mio nonno che era comunista, si rifiutò di prendere la tessera del PNF e fu staffetta partigiana.
    Sai quanti calci nel culo gli avrebbe dato a 'sta gente squallida e vigliacca.

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