Monday, April 12, 2010

iAd: e adesso?

Apple annuncia una piattaforma per lo sviluppo e la diffusione di contenuti pubblicitari e lo fa a modo suo. Cioè non dice che si tratta di un sistema per infilare qui e là volgari spot nelle apps sviluppate per i suoi prodotti e prendere una percentuale su di essi.

No, Apple non fa di queste cose.

Si tratta, invece, di un omaggio al mondo dei creativi per favorire la loro inventiva e permettere l'emersione di tutto il loro talento multimediale.

Cerrrrrrto..., serve una fontana nel centro di Roma poco usata? Vi regalo anche l'acqua.

Il punto è che mi sto divertendo a vedere le reazioni della cosiddetta blogsfera. Quella che "la pubblicità interrompe la magia dell'opera", che "dietro gli spot ci sono le multinazionali che sfruttano il lavoro minorile", che "gli spot aumentano le emissioni di anidride carbonica", che...

Per molti questa è una brutta botta. Una sorta di "contrordine compagni" alla Guareschi. Come se Petrini, quello di Slow Food, domani fondasse una catena di fast food per far concorrenza a Mc Donald's e dichiarasse che lui ci mangia tutti i giorni perché è sano e permette l'emersione del talento nel rivoltare gli hamburger che oggi è nascosto e represso nelle cucine dei ristoranti.

Immaginate la faccia dei radical chic, che ovviamente hanno tutti Apple, all'apparire di uno spot della Nike (orrore e raccapriccio, i bimbi che cuciono i palloni! I bimbi!) sul loro iPhone?

Ah, già. L'ha fatto Jobs e quindi è cosa buona e giusta.

Sgombriamo il campo da equivoci: sono un pragmatico e ritengo che la pubblicità sia l'anima del commercio. Apple segue una sua strategia di business come tutte le grandi aziende e ha trovato un suo filone forte del fatto che all'indubbia inventiva e capacità tecnica unisce un appeal che sconfina nel fashion.
Io sono per Windows/Linux ma sono un tecnico/sviluppatore e capisco benissimo chi, dovendo solo usare uno strumento e non programmarlo, preferisca una user experience diversa. Quello che mi dà fastidio è l'idolatria farlocca che circonda guru Steve: in fin dei conti non è diverso dagli altri big delle multinazionali e Apple non è diversa dalle altre multinazionali stesse.

Non è che i suoi prodotti li regali o li metta a disposizione dell'umanità. Ci fa i soldi!

8 comments:

  1. In effetti io mi trovo bene ad usare l'Ipod (lo so, lo so che ci sono miliardi di modi + semplici di caricare musica, ma io mi trovo bene lo stesso...), però quasi mi vergogno a girare con quel coso in quanto potrei passare per uno di quei dementi che si bevono le balle di Jobs, contenti di aver pensato "different"...

    Cordialità

    Attila

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  2. @Attila
    Anche io ho un iPod e mi trovo benissimo. Come ho detto nel post la scelta Apple è di favorire la user experience e mi sta benissimo. Come sottolinei anche tu se devi ascoltare musica l'accoppiata iPod/iTunes funzione bene ed è comoda. Quello che mi dà fastidio è l'aura di perfezione mistica che circonda quelli che, in ultima analisi, sono oggetti che hanno il merito di funzionare bene. Cosa che non impedisce ad altri oggetti di funzionare altrettanto bene.

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  3. Lo zio è il padre dei vizi e anche dei cugggini. Non comprendo bene il perchè della quasi vergogna del fratello di dio. Se si trova bene e soddisfa i suoi bisogni gli altri si fottano. Anche aggiobbs: perchè balle? Mica ti propone un tubo da attaccare alla marmitta che ti farà risparmiare il cinquantadicocinquantapercento di carburante. A me ha proposto un coNpiuter con certe caratteristiche, a me vanno bene queste caratteristiche e son finito col mettermene due in casa. La mia autostima è rimasta invariata.
    E tette per tutti.

    rdv

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  4. piattaforma per lo sviluppo e la diffusione di contenuti pubblicitari?

    bisogna dire che Mr. Lavori è veramente un creativo

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  5. @edmondantes aka leftheleft
    Certamente. E vedessi come rivolta le frittate, ha una apps apposita: iSplat :-)

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  6. Strano però, io i peggiori esemplari di iManiaci non li ho visti tra i fighetti radical-chic, ma tra i truzzoni poco scolarizzati.

    Anche se ormai queste distinzioni cominciano a scricchiolare, visto che l'iPod che l'hanno in così tanti da non rappresentare più una nicchia di mercato.

    Anche perché, detto tra noi, se Apple non avesse l'iPod sarebbero in ben pochi a sapere cosa sia....

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  7. @Tommy
    Mah, trovami un professore universitario tra quelli che hanno come Bibbia Repubblica o l'Economist (quasi tutti) e che non concepisca altro che Mac e iPhone.

    L'iPod è un'altra storia e forse non è un caso che sia stato, come giustamente sottolinei, l'inzio di tutto.

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  8. Ammetto di non frequentare professori universitari :-)

    I miei usavano tutti Uindoz, ma allora l'aiFono era lungi dall'essere inventato e comunque all'uni, con i fondi che c'erano, credo si campasse a Windows 95, altro che Mac

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