Era un pomeriggio del 1977 e, come sempre, ero a casa a finire i compiti.
Fu molto strano vedere arrivare mio padre a quell'ora inconsueta e ancora più strano fu quando mi disse: "Vestiti che andiamo al cinema". La mamma mi raccontava che l'ultima volta che c'era stato era per vedere "Il dottor Zivago".
Il cinema era in centro a Bergamo e fuori ricordo una lunga coda.
Tornai a casa frastornato e ipnotizzato. Per settimane il mio lego fu monopolizzato dal tentativo di riprodurre quello che avevo visto.
Il film era "Guerre Stellari" e questa sera, osservando le bimbe a bocca aperta davanti al televisore di casa nel vederlo per la prima volta, ho capito cosa provò mio padre e cosa lo spinse a farlo.
Saturday, September 12, 2015
Thursday, August 13, 2015
Il bagnasciuga della vita
Cammino sul bagnasciuga con la bimba grande.
Per un breve tratto la distesa di ciottoli lascia spazio a morbida sabbia e lei si allontana spiccando un paio di salti da ballerina.
Osservo ammirato l'eleganza del suo movimento, accentuata dallo svolazzare del vestitino leggero. È forte il contrasto con la rabbia oscura del mare agitato dal vento che la spruzza nel vano tentativo di competere con la sua serenità.
È come se lei fosse una immagine a colori in una fotografia in bianco e nero.
Si ferma, si volta e tende la mano al suo papà ignara di quello che gli ha appena regalato.
È uno di quei momenti in cui un padre si chiede cosa volere di più dalla vita. Di solito la risposta è "nulla" ma questa volta è diverso. Vorrei poter dilatare il tempo per allungare il momento magico della vita nel quale una bimba diventa ragazza e un papi diviene padre restando entrambi l'uno e l'altro.
Per un breve tratto la distesa di ciottoli lascia spazio a morbida sabbia e lei si allontana spiccando un paio di salti da ballerina.
Osservo ammirato l'eleganza del suo movimento, accentuata dallo svolazzare del vestitino leggero. È forte il contrasto con la rabbia oscura del mare agitato dal vento che la spruzza nel vano tentativo di competere con la sua serenità.
È come se lei fosse una immagine a colori in una fotografia in bianco e nero.
Si ferma, si volta e tende la mano al suo papà ignara di quello che gli ha appena regalato.
È uno di quei momenti in cui un padre si chiede cosa volere di più dalla vita. Di solito la risposta è "nulla" ma questa volta è diverso. Vorrei poter dilatare il tempo per allungare il momento magico della vita nel quale una bimba diventa ragazza e un papi diviene padre restando entrambi l'uno e l'altro.
Saturday, May 2, 2015
Fai la cosa giusta
Quando si è passato anni a confondere la libertà di espressione con il diritto di insultare, la libertà di opporsi con il diritto a violare le leggi e la tutela delle minoranze con il diritto di queste a sopravanzare le maggioranze il risultato è quello che oggi abbiamo sotto gli occhi.
Una cosa sbagliata lo è sempre e va fermata sempre, anche e soprattutto quando è possibile farlo con poco. Non va ignorata perché "è roba da poco", anche le valanghe incominciano con poco.
Ma per far questo occorre una cosa che l'occidente non ha più: il pragmatismo di fare ciò che è giusto, non ciò che crede debba essere giusto.
Una cosa sbagliata lo è sempre e va fermata sempre, anche e soprattutto quando è possibile farlo con poco. Non va ignorata perché "è roba da poco", anche le valanghe incominciano con poco.
Ma per far questo occorre una cosa che l'occidente non ha più: il pragmatismo di fare ciò che è giusto, non ciò che crede debba essere giusto.
Friday, May 1, 2015
Expo 2015
Oggi si inaugura una edizione di Expo a mio avviso molto particolare.
Lo è perché mai come questa volta si coniugano, nel peggio di entrambe, le istanze del provincialismo snob e spocchioso ispirato da chi, vivendo tra Parioli e Via Montenapoleone, esalta il modo di produrre cibo propria di un era in cui si moriva di fame con quelle dei no-tutto che oggi protesteranno senza rendersi conto che i loro bersagli, alla fin fine, pensano e aspirano a sciocchezze pari alle loro.
Riposto una frase di Roberto Brazzale che riassume in modo meraviglioso quello che da oggi andrà in onda.
Lo è perché mai come questa volta si coniugano, nel peggio di entrambe, le istanze del provincialismo snob e spocchioso ispirato da chi, vivendo tra Parioli e Via Montenapoleone, esalta il modo di produrre cibo propria di un era in cui si moriva di fame con quelle dei no-tutto che oggi protesteranno senza rendersi conto che i loro bersagli, alla fin fine, pensano e aspirano a sciocchezze pari alle loro.
Riposto una frase di Roberto Brazzale che riassume in modo meraviglioso quello che da oggi andrà in onda.
"Un'expo nel quale insegneremo ai poveri del mondo come devono rimanere tali per non disturbare l'amenità del quadretto arcadico che ci piace così tanto da quando ce ne siamo affrancati, noi."Buon Expo 2015 a tutti.
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