Sunday, September 23, 2012

Cronache da una spiaggia, seconda stagione

La spiaggia attrezzata è uno spaccato della società a cui non saprei rinunciare. Permette di origliare le conversazioni e di rendersi conto del livello tragico di ignoranza che pervade il mondo odierno.

Questa è la seconda stagione di una saga iniziata per scherzo e proseguita per burla.

9 agosto
Essendo cambiato l'ombrellone, i vicini non sono più gli stessi. Ma non è cambiata la sostanza intesa come "omo de panza, omo de sostanza".
La famiglia allargata che ci circonda pur stando da un solo lato (e ho detto tutto) è ancora più pittoresca di quella dello scorso anno. Capitanata da una coppia lui/lei, si compone di svariate mamme con prole e prive di maschi.
Sembra un branco di leoni di mare e, probabilmente, ne raggiunge il peso.
L'unico maschio presente è una creatura vagamente sferica e glabra, di colore tendente al minio antiruggine e munito di cellulare dalla suoneria a campanella. Di fatto assomiglia ad una boa da segnalazione.
La sua metà ha forma e peso corrispondenti ma colore che vira al marrone cuoio. Probabilmente è verniciata meglio.
Quando arrivano insieme al mattino, non solo sdraio e lettino gemono prima ancora che si siedano ma pure l'ombrellone, nel vano tentativo di essere d'aiuto ai suoi compagni, si chiude da solo.
10 agosto
Il branco oggi era percorso da una forte preoccupazione: uno dei bimbi non va di corpo da parecchio. Prende vita una concitata discussione sui rimedi possibili e sui relativi effetti collaterali.
Alla fine, quando oramai sembrava raggiunto un accordo, dalle retrovie si ode la voce del maschio dominante:
"Ma lasciatelo in pace. Aspettiamo ancora un po' e semmai gli facciamo una pompetta di nitroglicerina".
Come no, e se non funziona magari una supposta di semtex che risolve il problema alla radice.
11 agosto
Oggi, complice un posizionamento geostrategico migliore, ho potuto osservare meglio il maschio dominante della famiglia allargata.
Trattasi di esemplare dotato di doppio mento e quadrupla nuca. Quest'ultima è particolarmente interessante perché, se in possesso di un soggetto calvo, assume la curiosa caratteristica di apparire a strisce quando distesa. Si, avete capito bene: quando abbassa la testa appaiono le stripes della bandiera USA, rosse e bianche alternate. L'effetto è esilarante, sembra lo snodo a soffietto di un animatronic del quale si siano dimenticati di colorare l'interno delle pieghe.
11 agosto
Oggi la spiaggia è semivuota.
Ora di pranzo? No.
Ora della pennica? No.
Troppo caldo? No.
Effetto della crisi? No.
In televisione c'è Juve-Napoli da Pechino.
Essere sulla terrazza più alta del paese in un momento in cui le finestre delle case sono tutte aperte mi ha permesso, al primo gol, di sapere con matematica certezza che tutti stanno seguendo la partita. Il boato di esultanza è stato tale che mia figlia si è svegliata e mia moglie mi ha raggiunto per chiedermi cosa fosse successo. In questo momento si odono cori e ole e mi chiedo da dove prendano tutta questa energia visto che negli altri giorni dormono tutti (tanto che i negozi qui aprono alle 17:00). Ma forse lo so già.
12 agosto
La crisi morde ma, evidentemente, non quanto le loro mandibole.
Il punto di riferimento per il concetto di "porzione" è decisamente diverso tra il mio e quello della famiglia allargata.
Oggi una femmina del branco voleva un caffé e un'altra ha aprofittato per farsi comprare i Ritz per il bimbo che avrà suppergiù 3 anni. Vi aspettereste di vederla tornare con un blister da merenda. Invece riappare con in mano una scatola formato famiglia (non chiedetemi per quale motivo un bar sulla spiaggia tenga tali confezioni, probabilmente conoscono i loro polli) che viene prontamente aperta e consegnata, intera, al bimbo che si applica al banchetto con entusiasmo. Per il resto del pomeriggio il bimbo farà ogni cosa con una mano sola: nell'altra ci sarà la scatola.
13 agosto
Oggi la boa verniciata meglio (lei) ha parlato per la prima volta. Avete presente Don Vito Corleone? Uguale, sebbene con dialetto diverso.
Il motivo di tanta loquacità era la scelta di un nuovo costume: ne indossava uno e veniva a farlo vedere al marito, lui diceva
"Questo ti sta bene"
e lei, sistematicamente, rispondeva
"No, mi si vede 'a panza"
Pure il marito aveva la faccia di quello che pensa
"Tesoro, per non vedere la tua panza bisogna voltarsi di 180 gradi (90 non bastano) altro che scegliere un costume adatto."
14 agosto
La spiaggia organizzata è uno splendido posto dove studiare uno degli aspetti più deleteri della società italiana: quello che è proprio si difende con le unghie, fosse anche l'ombra dell'ombrellone, mentre quello che è in comune, lungi dall'essere preservato perché di tutti, viene considerato di nessuno e, quindi, può essere bellamente distrutto.
La banale osservazione che quello che ti è servito oggi, e che hai rotto, possa servirti di nuovo domani, quando lo troverai rotto e ti lamenterai di questo col titolare del lido, non sfiora nemmeno le menti delle aquile circostanti.
Ogni riferimento alla specie degli uccelli è puramente voluta.
16 agosto
Il concetto di igiene, nel caso dei bimbi piccoli, mi ha sempre incuriosito.
Quando le bimbe erano infanti osservavo con curiosità le mamme accorrere a sterilizzare il ciuccio caduto a terra anche quando il bimbo stesse giocando sdraiato al suolo cacciandosi in bocca le manine con le quali toccava lo stesso pavimento su cui era caduto il ciuccio.
Ma torniamo a noi.
Il bimbo della famiglia allargata ha una urgenza idrica. La madre, tranquillamente seduta sulla sdraio sotto all'ombrellone di fronte al nostro, gli dice: "tra giù il costume e falla qui" e indica lo spazio alla base dell'ombrellone stesso, proprio tra sdraio e lettino.
Il bimbo, diligentemente, esegue.
Finita la minzione, la madre estrae dalla borsa stargate (nel senso che l'altro lato dello stargate deve trovarsi in un magazzino visto che ciò che estrae da essa durante la giornata non può fisicamente esservi contenuto) un pacchetto di salviette sterilizzanti e provvede all'igienizzazione della parte.
La cosa non è particolarmente bella ma non è nulla rispetto a quello che avviene un'oretta dopo, quando il bimbo e quella che presumo essere la sorellina o cuginetta, finito il bagno, vengono a giocare con la sabbia sotto l'ombrellone. Si, purtroppo avete capito bene: proprio nello stesso posto, con la stessa sabbia e sotto gli occhi della stessa madre seduta sulla stessa sdraio.
18 agosto
Il pulcino pio è qualcosa di più di un tormentone estivo. È una presenza inquietante in grado di manifestarsi all'improvviso in qualsiasi situazione ed in ogni luogo.
Capisco sia il protagonista delle baby dance e dei balli di gruppo in spiaggia, immagino possa avere un senso nelle playlist dei dj che animano le feste disco dance dei lidi fino a notte inoltrata ma trovarmelo al ristorante, nei negozi o al supermercato francamente è come se ti passeggiasse sui testicoli con i tacchi a spillo. E per un pulcino mettere i tacchi a spillo non è una cosetta da niente.
Pensate che la sera della vigilia di ferragosto, che qui, complici i fuochi d'artificio della madonna, è dedicata ai falò in spiaggia con gli amici, c'era l'immancabile tipo con la chitarra che tra un Baglioni e un Battisti ha infilato una versione unplugged del pulcino pio. Ai miei occhi la scena è virata immediatamente dal Rosso Antico al Bianco Sarti, con punte di Amaro Cora e un retrogusto di Don Bairo l'uvamaro.
19 agosto
Esempi di mentalità imprenditoriale locale.
Supermercato di catena nazionale, banco affettati. Qui hanno un buon prosciutto locale che mi piace perchè assomiglia molto al Serrano. Giunto il mio turno ne chiedo un paio di etti. Risposta:
"Eh, ma è da aprire."
Pur contro il mio interesse e giusto perchè il mattino presto sono accomodante, rispondo:
"Allora mi dia due etti di Parma."
"Eh, ma sono tutti da aprire."
A questo punto divento il bieco nordico e intimo:
"Beh, allora apra il locale e me ne dia due etti."
Di malavoglia il tipo fa il suo dovere e in poco tempo ho quello che avevo ordinato.
Faccio notare che era mattina di un giorno infrasettimanale quindi la miserabile scusa di non voler aprire un prosciutto per lasciarlo ad ossidare durante la chiusura non sta in piedi. Così come non sta in piedi la scusa di voler favorire una marca piuttosto di un'altra, dato che tutti erano da aprire. Inoltre c'enta poco anche la mia cadenza nordica, dato che la prima domanda l'aveva fatta la moglie, che, alla bisogna, vanta un notevole accento lucano. Peraltro cosa sperava il tipo? Di arrivare a fine turno senza aprire un crudo? Boh.
21 agosto
Esempi di mentalità imprenditoriale locale.
Passeggiata in centro con bancarelle di prammatica.
La piccola vede la macchina dello zucchero filato che, peraltro, è curiosamente rimasta uguale a quella che si usava quando io avevo l'età della piccolina. Ovvio farglielo provare. Risposta:
"Oggi non si può fare perchè c'è troppa umidità e lo zucchero non fila."
Fermo restando che si tratta della serata più secca da quando sono qui, lo zucchero filato l'ho quasi sempre preso nei luna park al mare o a Bergamo d'estate, quando l'umido si taglia col coltello e non ho mai sentito di questo problema. Evidentemente il tipo ritiene più redditizio stare dietro al banco delle caramelle sfuse che spostari alla macchina dello zucchero filato.
24 agosto
Fine.


Quando il sole tramonta nell'acqua è il momento di tornare.

2 comments:

  1. @Il Dio dei Piccoli Mondi

    Lucania.

    Sono volutamente generico e certe informazioni le condivido solo con chi conosco e con chi vuole farsi conoscere.
    Inoltre far sapere qualcosa ad un intero formicaio, considerato che la probabilità che una informazione circoli è proporzionale al quadrato del numero delle presone che ne sono a conoscenza, non mi sembra una buona idea :-)

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