Thursday, October 6, 2011

Il premio, anno secondo

Buongiorno, Maestro. Oggi è proprio una bel... Noooooo!
Cosa ti succede? Cosa guardi?
Ma... ma... ma quello...
Quello è un premio.
No è... è...
Un fallo umano nero. Si. Come quello dello scorso anno.
E dobbiamo tenerlo per forza li?
Certo. Ti pare che si vinca un premio e non lo si esponga?
Ma non ne bastava uno?
Un premio non si mette in discussione. Se te lo assegnano ci sarà un motivo.
A beh... non so se il motivo per cui ci consegnano un cazz... scusi, un membro nero sia proprio piacevole.
Il valore di una vittoria non sta nella ricompensa ma nella vittoria stessa.
Sarà come dice lei ma...
Perché continui a fissarlo?
Non so. Così in coppia hanno un che di ipnotico.
Dubito che Alina sarebbe contenta di sapere che ti fai ipnotizzare dai peni umani di colore.
Non avrà intenzione di dirglielo? Comunque non sono ipnotizzato da quelli.
L'hai detto tu, non io. E ricorda che la verità è spesso in ciò che per primo prorompe dalla bocca.
Non mi sembra il caso di parlare di prorompere dalla bocca in presenza di simili arnesi.
Come sempre sai volgere in volgarità gratuite i miei insegnamenti.
Beh, gratuite non proprio. Diciamo che per certi lavoretti c'è un tariffario...
Basta così.
Mi scusi, Maestro.
Possiamo cominciare la lezione?
Solo una domanda: ma se non siamo andati da nessuna parte, come abbiamo vinto il premio?
Nello stesso modo dello scorso anno.
Non capisco. L'anno scorso ci eravamo recati in uno oscuro luogo.
Perché, questo ti sembra chiaro?
No. Ma... voglio dire, quest'anno non ci siamo proprio mossi.
Hai mai sentito parlare di conference call?
Non vorrà dirmi che abbiamo partecipato per telefono ad una premiazione che si svolge in un luogo virtuale.
Esatto.
Allora, vediamo se ho capito. Il premio lo vince chi partecipa, e fin qui ci siamo visto che da tempo abbiamo annunciato la nostra presenza. La premiazione si svolge in un luogo oscuro, virtuale e che non si sa dove sia ma che è pieno di gente, virtuale anch'essa. Poi questa gente, che non c'era, se ne va e si torna a casa da un luogo che non c'è. L'unica cosa reale e tangibile che ci resta è il... il...
Premio.
Chiamiamolo così.
Esatto. Ma sento un tono di sarcasmo nella tua voce, come se non mi credessi.
Beh, come storia non è molto credibile.
E, secondo te, il premio allora da dove viene? Pensi che sia andato a comprarlo in un porno shop?
No, no. Certo che no... solo che...
Vedi, il punto è che il Nerchianera Award non è un premio come gli altri. Il motivo per il quale il trofeo è un fallo nero è insito proprio nel nome stesso dell'oggetto che viene rappresentato.
Mi sono perso.
Perdersi in un luogo virtuale che definisci a tuo piacimento è decisamente una cosa che solo tu puoi fare.
Non è un complimento vero?
Riflettici. Comunque intendevo dire che il Nerchianera Award proprio perché premia tutti coloro che partecipano non può essere rappresentato che da un fallo.
Non capisco.
Vuoi vincere il premio?
Certo.
E come si vince?
Partecipando.
Allora, fallo.
Ehi, ora ci sono. Lei è un genio.
No, sono un Maestro. Il genio scopre le cose, io le so già.
Sempre modesto lei...
Ti ho già detto che l'umiltà è non credersi ciò che non si è, non negare ciò che si è.
Quindi ce ne teniamo due?
Esatto.
E l'anno prossimo?
Cercheremo di vincerlo di nuovo.
E che ci vuole? Tra vent'anni c'abbiamo una foresta.
Pazienza, allargheremo la mensola.
O apriamo un porno shop.

Il premio Nerchianera Award 2011