Saturday, April 18, 2020

Covid-19 - Una nuova normalità

Vivere sarà più rischioso, facciamocene una ragione e impariamo a convivere con questa nuova realtà.

Non illudiamoci che finisca presto o che per magia tutto torni come prima perché non c'era un "prima", c'era solo il caso di aver vissuto un lungo periodo in cui tutto è andato bene.
Questo virus poteva apparire 1 anno fa, 10 anni fa, 50 anni fa. Era una spada di damocle che era sulla nostra testa da sempre e sempre lo sarà, perché come tutte le specie siamo vulnerabili all'evoluzione delle cose.

Gli ultimi 100 anni ci hanno dato la falsa illusione che esistesse una sorta di "normalità", di "stabilità", di "equilibrio" al quale corrispondesse il mondo come piaceva a noi e come ci andava bene.

Ma, appunto, era una falsa illusione.

Il nostro pianeta e ciò che ci sta sopra, vivente o meno che sia, è in perenne evoluzione e cambiamento come giusto che sia altrimenti l'universo non sarebbe quello che è.

E' arrivato il momento di prendere atto con pragmatismo, coraggio e quella forza e capacità che ci hanno permesso di arrivare a quello che abbiamo oggi che si è chiuso un ciclo e se ne deve riaprire un altro.
Cose che davamo per scontate al punto da credere di non dovercene più preoccupare sono scomparse da un giorno all'altro e dovranno essere ricostruite in un contesto diverso con una forma diversa.

Non sarà facile soprattutto perché, nel transitorio in cui le ricostruiremo, ci mancheranno e forte sarà l'impulso a cercare un colpevole, un capro espiatorio, qualcosa contro cui puntare il dito e potersi così alleggerire dal peso di dover convivere con qualcosa a cui non siamo stati abituati: shit happens.

Andare al lavoro sarà più rischioso, prendere un aperitivo con gli amici sarà più rischioso, andare a teatro o al cinema sarà più rischioso, fare turismo sarà più rischioso e lo saranno indipendentemente dagli accorgimenti che sapremo prendere perché questo tipo di rischio non è azzerabile.

Dobbiamo imparare una cosa nuova, per le nostre generazioni: convivere con un rischio non banale ma reale, bilanciando in ogni momento i pro e i contro e avendo il pragmatismo necessario a comprendere fino in fondo che non esiste il pasto gratis, non esistono accorgimenti e comportamenti che azzerano il rischio o lo rendono accettabile nei termini che usavamo fino a gennaio.

Tutto qui.

Se lo sapremo fare ne uscirà una umanità migliore, se non lo sapremo fare ne uscirà una umanità che ripartirà da molto più indietro nel tempo.

Quanto indietro dipenderà solo da noi.

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